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Chiesa di S. Sebastiano

Ultima modifica 13 ottobre 2022

CHIESA DI SAN SEBASTIANO O DELLA NATIVITA’ DI MARIA NELLA FRAZIONE NIZZOLINA

La chiesetta, comunemente detta di “Maria Bambina”, è posta nelle immediate vicinanze dell’antico abitato rurale un tempo chiamato “casina di Nizolina”, nucleo già attestato nella metà del XIV secolo.

Non si conosce l’anno di edificazione dell’edificio. Le prime notizie risalgono alla fine del XVI secolo quando dagli atti delle visite pastorali apprendiamo che la chiesetta aveva il presbiterio orientato verso oriente, com’era in uso anticamente, esattamente l’opposto di com’è ora.

Difatti l’attuale edificio è probabilmente il risultato di una radicale trasformazione operata alla fine dell’Ottocento per mano dell’architetto marnatese Camillo Crespi Balbi, che disegnò la nuova facciata in stile neogotico in laterizi a vista, ripartita in tre campi coronati nel sotto gronda da una bella decorazione a dente. L’aggettante corpo centrale ospita il portale d’ingresso impreziosito da una slanciata cuspide con incastonati cinque bacini ceramici a forma di croce, d’impronta neoromanica. Al termine del fianco destro è addossato il campanile a base quadrata con elevata cuspide poligonale.

L’interno, ad aula unica rettangolare con presbiterio quadrangolare, è coperto da una bella orditura lignea decorata con fregi a motivo floreale, composta da due capriate con superiori travi ed assito. Sulle pareti, a seguito di recenti restauri, sono emerse ampie porzioni di decorazioni geometriche e floreali che abbellivano l’interno della chiesetta, ora adornato da statue di recente fattura, tra le quali il venerato San Sebastiano. Nel presbiterio, la cui parete di fondo presenta una ricca decorazione a trompe l’oeil, è conservato il prezioso tabernacolo in marmi policromi ascrivibile al XVIII secolo, proveniente dalla smembrata mensa dell’altare maggiore della chiesa di S.Ilario di Marnate. Sopra il tabernacolo, entro una nicchia è conservato il simulacro della Natività di Maria (“Maria Bambina”).

Curiosa la presenza nella piccola sacrestia di una lapide in marmo del 1836, proveniente dal soppresso cimitero milanese di Porta Garibaldi, a ricordo del legato della nobildonna Carolina Piola Daverio.

“testi a cura del Cav Gianmpiero Bonnet”